Prima di esporre la situazione di anorgasmia credo sia utile indicare le fasi in cui é suddiviso il ciclo della reazione sessuale femminile:
- fase del desiderio: fantasie concernenti l’attività sessuale e desiderio di avere attività sessuali;
- fase dell’eccitazione: sentimento soggettivo di piacere sessuale accompagnato da modificazioni fisiologiche (come ad esempio la lubrificazione vaginale);
- fase dell’orgasmo: il piacere sessuale raggiunge il culmine, vi è un aumento della tensione sessuale assieme a contrazioni ritmiche dei muscoli e degli organi pelvici della riproduzione;
- fase della risoluzione: senso di rilassamento generale e di benessere.
Dallo schema, quindi, si può evincere come:
Il non riuscire ad avere un orgasmo non deve essere considerato come un disturbo, ma una normale variazione della sessualità femminile. Molte donne devono imparare a raggiungere l’orgasmo: la capacità di raggiungere un orgasmo può non essere innata nelle donna, come lo è nell’uomo.
Le donne, inoltre hanno anche diverse “soglie” orgasmiche. Una soglia alta, ad esempio, può contribuire all’anorgasmia se la donna non si accorge di aver semplicemente bisogno di essere stimolata più a lungo o se essa stessa si rifiuta di comunicare al partner ciò che desidera.
Per quanto riguarda la diagnosi nel caso di anorgasmia, una volta esclusi i problemi fisici, occorrerà individuare le cause psichiche legata alla disfunzione. Spesso si tratta di problemi superficiali, come lo spectatoring (autosservazione ossessiva durante il rapporto sessuale), o di cause banali come un’insufficiente stimolazione clitoridea (dimostrata essenziale per il raggiungimento della scarica organismica femminile), altre volte ci sono cause più profonde legate a dinamiche psichiche culturali o educative e/o relazionali con il partner.
Qual è il trattamento per l’anorgasmia? Quasi tutte le donne possono imparare a raggiungere l’orgasmo e un’adeguata terapia sessuale può essere utile. Il trattamento consiste nell’insegnare alla donna a focalizzare la sua attenzione sulle sue sensazioni che precedono l’orgasmo e a non rinnegarle. Per eliminare il supercontrollo e l’inibizione che ha esercitato inconsciamente, la paziente si impegna in esperienze sessuali prescritte, studiate in modo da insegnarle a smettere di intralciare il naturale processo della scarica orgasmica. Tramite la psicoterapia, inoltre, si cerca di promuovere la presa di coscienza e la risoluzione dei condizionamenti culturali e educativi che hanno originariamente spinto la paziente a “trattenere” il suo orgasmo.