Ispirata dalle mie ultime esperienze lavorative sono qui a parlarvi ancora una volta di “coppia” notando come la crisi di essa diventa un segnale molto forte del disagio relazionale in cui tutti noi viviamo.
Oggi non si è più disposti a mantenere un legame a tutti i costi salvando le apparenze e si tende alla separazione appena l’intesa di coppia inizia a vacillare; di conseguenza non esiste più un periodo critico nell’evoluzione del rapporto di coppia e si assiste a separazioni già durante la fase di “rodaggio” della coppia ed anche in età avanzata.
Si sta inseguendo con ogni strumento il mito più sentito di oggi, la libertà individuale e la conseguente autorealizzazione; viene tenuto lontano tutto ciò che tende a minacciare queste mete, legami di coppia e legami familiari prima di tutto, ma vorrei domandare: non è che, forse, si sta parlando di un “complesso di libertà” che paradossalmente ci sta imprigionando?
Virginia Satir, famosa psicoterapeuta che si occupò di terapia familiare, individuò cinque nuove idee che possono cambiare i modi in cui i membri di una coppia si rapportano e come le persone guardano a se stesse:
- la possibilitò di formare una coppia sana dipende dalla capacità di avere un senso di eguaglianza rispetto all’altro (e non una relazione fondata su dominanza-sottimissione, o vittima-carnefice, o infermiere-malato, ecc.);
- ogni membro della coppia deve essere capace di esprimere sia contenuti cognitivi, sia emotivi ed intuitivi, superando la vecchia idea che la donna rappresenta la parte intuitiva ed emotiva (colei che può solo usare il cuore) e l’uomo rappresenta la parte cognitiva (colui che può solo usare la testa);
- l’identità di ciascun membro della coppia è separata dal ruolo (i ruoli più pericolosi sembrano essere proprio quelli che definiscono uomini e donne), per cui occorre mettere “se stessi” al centro e davanti al ruolo;
- avere una buona stima di se stessi è la base per poter prendere delle decisioni su come comportarsi; quando esiste una scarsa stima di se stessi i membri della coppia sono imprigionati l’uno nell’altro in un incastro psicologico che ricorda i loro modelli infantili ed ecco che in tali casi non si vede nell’”altro” chi è veramente, piuttosto “l’idea che si ha dell’altro”. Con tanta insicurezza c’è un forte desiderio di intimità ma ancora più grande risulta essere la paura. Qui è fondamentale costruire nuovi modi di soddisfare la fame di intimità e di conseguenza nuovi modi di rispondere ai desideri del cuore e la psicoterapia può esserne uno strumento;
- le persone sono esseri spirituali e questo concetto porta a un rispetto per la vita senza il quale è difficile provare passione e compassione.
Nella società contemporanea viene insegnato a conquistare, competere, ma poco ad amare se stessi. Ma come possiamo pensare di amare “l’altro” se non siamo capaci di farlo con noi stessi?