Il sociologo E. Durkheim scrisse: “ non esiste un modo di essere e di vivere che sia il migliore per tutti…la famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di quella di una volta, è diversa perché le circostanze sono diverse”
Le rapide e profonde trasformazioni economico-socili che negli ultimi anni hanno toccato i paesi dell’Occidente hanno prodotto evoluzioni sulla struttura della famiglia e sul suo ruolo nella società. I mutamenti sono stati prodotti sia tra le esperienze delle diverse generazioni, sia all’interno dell’esperienza dei singoli nel corso della loro vita, cambiando il clima familiare, l’organizzazione della vita quotidiana e la reazione genitori-figli.
Il rinvio della nascita del primogenito, l’innalzamento dell’età media delle madri alla nascita del primogenito, la diffusa caduta delle nascite di ordine superiore a due e la crisi della nuzialità sono una testimonianza del passaggio da un unico modello di famiglia (nucleare coniugale) a una pluralità di forme familiari: unipersonali, monogenitoriali, famiglie di fatto, miste, adottive, omosessuali.
Separazione e divorzio sono i fenomeni che maggiormente contribuiscono ad alterare il quadro delle forme familiari nel nostro paese. La non realizzata compresenza di due aspetti educativi importanti (aspetti fusionali, protettivi – materni – da una parte, ed emancipativi e di norma – paterni – dall’altra) produce spesso relazioni o di eccessiva dipendenza o troppo disinvolta emancipazione ed autonomia. Ora si osserva una tendenza alle famiglie di fatto, o convivenza “more uxorio”.
Le difficoltà di trovare un lavoro da parte dei giovani, l’elevato costo degli affitti e l’aumento della scolarizzazione, possono essere prese come cause della crisi del matrimonio, ma difficilmente forniscono una spiegazione esauriente del fenomeno. Altrettanto importanti sono i mutamenti profondi della struttura di personalità, degli stili di vita.
La crisi della nuzialità si lega con la decisione di molte coppie di non istituzionalizzare la loro unione spesso per il timore di un fallimento che segue ad uno avuto nel passato. Le coppie non sposate hanno una ridotta propensione alla fecondità, in parte dovuta al fatto che spesso i membri della coppia danno più importanza all’autorealizzazione individuale e meno importanza allo “spazio coppia”, ben distinto dallo “spazio individuale”.
Quale tendenza si può leggere in tutte le forme familiari esistenti oggi? Alcuni autori parlano di una tendenza a ricercare, oggi, la modalità più autentica possibile di vita, ma domando: in questa autenticità se c’è stato un guadagno (la libertà, per esempio?) a cosa si è rinunciato? E quanta consapevolezza esiste nei confronti di tale rinuncia?