Terapia sessuale o terapia di coppia?

Terapia sessuale o terapia di coppia?

Si tratta di una domanda che alcuni pazienti si pongono e che rivolgono a noi psicologi.
Innanzitutto state tranquilli, sarà il professionista a cui vi rivolgerete a consigliarvi una terapia o l’altra (spero che lo faccia!).

Ciò che è importante sottolineare è che l’aspetto sessuale risulta essere rappresentativo del modello di relazione, in cui, quindi, il sesso non è né causa né effetto, ma un segmento altamente significativo di un tutto più vasto. Il sesso può fornire un linguaggio molto chiaro all’interno del quale possono trovare posto molti altri aspetti della vita di coppia come il piacere, l’eccitazione, la paura, il potere sull’altro, l’essere usati dall’altro, la giocosità, l’avventura, l’intimità , la libertà, ecc.

Spesso capita, infatti, che la difficoltà di tipo sessuale che le persone lamentano diventa spesso l’occasione per un intervento psicologico altrimenti inaccettabile. Molte persone scelgono la consultazione specializzata per la bulimia, l’insonnia, la menopausa, la coppia, ecc. e accettano la valutazione psicologica in occasione di un sintomo che permette “una copertura onorevole”. In questo caso il terapeuta potrà prendere la domanda sessuale alla lettera proponendo esercizi e in un secondo tempo sarà la persona stessa a proporre di occuparsi delle cose importanti sottostanti.
E’ stato osservato come spesso i conflitti di coppia dipendono dalla confusione tra intimità sessuale e intimità affettiva: molti scelgono una certa intimità sessuale proprio per non comunicare sul piano affettivo. In questo caso il ristabilire una comunicazione di tipo “efficace” è più importante che insegnare un corretto comportamento sessuale e l’approccio della coppia diventa propedeutico a un approccio sessuale.

Molti individui, prevalentemente uomini, hanno un evidente patologia narcisistica che impedisce loro di chiedere una visita per disturbi sessuali, coniugali o psicosomatici. In queste condizioni la terapia di coppia è utilizzata come strategia per invitare il “paziente designato“ a partecipare alla consultazione “perché senza di lui non si può curare sua moglie”.

Alla luce di questo discorso il punto fondamentale risulta essere la capacità dei singoli membri di una coppia di rilevare un disagio, di coppia o sessuale che sia, riportarlo ad un professionista che assieme ai suoi clienti valuterà come meglio affrontarlo… tuttavia avere la consapevolezza di una difficoltà significa trovarsi già a metà dell’opera…sappiate osservarvi e ascoltarvi.

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